Falaschi, partire o restare nell'Italia dei paesi
In sala dal 13 novembre C'è un posto nel mondo
L'Italia "è un Paese di paesi, non è ancora solo di metropoli, abbiamo il 55% del suolo considerato area interna, dove vive il 22-23% della popolazione. Pensare di accompagnare certi luoghi minori in una sorta di eutanasia, come qualcuno appartenente al governo ha proposto è qualcosa di grave, molto sbagliato". Lo dice all'ANSA il regista Francesco Falaschi, parlando del suo nuovo film indie C'è un posto nel mondo, che esplora in tre episodi, ambientati in paesi della Toscana Santa Fiora, Arcidosso e Castel del Piano, diverse scelte legate alla vita nei piccoli centri. Decidere di partire per avere maggiori opportunità, restare perché si comprende di riuscire a fare con il proprio impegno la differenza o decidere di tornare. Il triplo racconto, che ha nel cast fra gli altri Cristiana dell'Anna, Luigi Fedele, Daniele Parisi, Alessandra Arcangeli, Fabrizia Sacchi, Valentina Martone, Alessia Barela, Cecilia Dazzi, Paolo Sassanelli, Jacopo Olmo Antinori, arriva in sala dal 13 novembre distribuito da Garden Film. "Sono tre storie diverse, non intrecciate, ma si guardano tra loro, e riflettono dei microcosmi nei quali le contraddizioni vengono fuori più forti - aggiunge il regista -. Non è un film a tesi, per quanto emerga l'importanza del tutelare queste realtà". Nel primo episodio "Tutto da decidere" Lorenzo (Fedele), brillante ricercatore, si prepara a trasferirsi per un lungo periodo all'estero, dove gli hanno offerta la possibilità di una carriera universitaria molto difficile in Italia: una scelta che lo porta ad affrontare una serie di dubbi e incertezze, nel doversi staccare dalla famiglia e gli amici. In "Stratagemma Schopenhauer", Cesare (Parisi), professore di lettere e filosofia, è pronto a lasciare il paese dove insegna da anni per un incarico più prestigioso a Milano, ma si rende conto di quanto il lavoro con i suoi allievi possa fare la differenza. Nel terzo episodio, "Ci vuole un villaggio", è protagonista una psicologa, Anna (Cristiana dell'Anna), che tornata, dopo una lunga lontananza, nel paesino dov'è cresciuta per vendere la casa di famiglia. Qui riscopre il legame con la sua migliore amica (Sacchi) e si confronta col trauma mai risolto della perdita del fratello. "Nel primo episodio si parla di quella fuga dei cervelli motivata da una situazione oggettiva di difficoltà vissuta dai ragazzi, in molti ambiti, come quello universitario - osserva Falaschi -. Però è anche vero che proprio la determinazione ad andare via, stimola a volte anche la volontà di tornare".
F.Petit--MJ
