

Ryan Reynolds dà voce agli Underdogs del regno animale
La qualità di National Geographic per 5 spassosi episodi Disney+
(di Lucia Magi) Per oltre un secolo, con i suoi documentari il National Geographic ha trasformato in protagonisti assoluti leoni, elefanti e balene. Ma che dire delle larve che si illuminano dal sedere o dei lamantini che restano a galla grazie alle flatulenze? I personaggi secondari del mondo animale, gli eterni perdenti da sempre trascurati dalla narrazione solenne e spettacolare, hanno la loro rivincita in 'Underdogs', una nuova serie in cinque episodi narrata da Ryan Reynolds, disponibile su Disney+. Prodotta dalla pluripremiata Wildstar Films e con l'ex Deadpool in veste di produttore esecutivo, la serie unisce umorismo irriverente e rigore scientifico. "Volevamo che questo lavoro divertisse e stupisse in egual misura", spiega all'ANSA Dan Rees, showrunner e produttore esecutivo. "La selezione degli animali è stata rigorosa. Dovevano essere veri outsider: creature strane, trascurate o addirittura malviste, ma che mettessero in mostra comportamenti sorprendenti, bizzarri e unici". L'idea è nata direttamente sul campo, racconta Rees in collegamento dalla Florida. "Se devo dirla tutta, i leoni dormono 22 ore al giorno: sono noiosissimi! Gli animali più piccoli invece sono sempre in movimento e si danno da fare. Quelli ci stupivano sempre. Così ci siamo detti: dobbiamo dare ai panchinari la loro occasione", aggiunge lo showrunner, che da decenni si occupa di divulgazione scientifica e documentari. "Abbiamo puntato alto con Reynolds, pensando che una star di quel calibro neanche l'avremmo raggiunta e, invece, è venuto fuori che è un grande fan del National Geographic e l'idea gli è andata subito a genio". La squadra di Nat Geo ha portato il rigore della ricerca e la sofisticazione delle riprese; l'attore, il suo talento comico: "Quel tipo fa ridere anche se legge l'elenco telefonico!", commenta Rees. Ogni episodio di Underdogs esplora una diversa strategia di sopravvivenza. In 'Terrible Parents', per esempio, si osservano scelte genitoriali discutibili, come i koala che nutrono i piccoli con le proprie feci. In 'Sexy Beasts', Sebastian, un bowerbird australiano, cerca di conquistare la femmina esibendo una collezione di oggetti di scarto, tra cui manette giocattolo, raccolti nei pressi di una stazione di servizio. "Il cuore della serie è il comportamento animale reale, tutto è scientificamente verificato e accurato. Non c'è spazio per animazioni o trucchi: la comicità nasce dai fatti, dalla realtà stessa, che spesso è più strana della finzione". Le piccole vite di questi outsider sono così spiritose e terra-terra che è impossibile non entrarci in empatia. Risultano molto più simili allo spettatore di quanto lo siano il Re della foresta, le aquile reali o le maestose balene blu. Possiamo sperare in una seconda stagione? "Ci sarebbe materiale per girarne infinite!", scherza il produttore.
C.Durand--MJ